Popillia japonica Newman (Coleoptera Rutelidae) è un insetto originario del Giappone inserito tra le specie da quarantena nella direttiva 2000/29 CE. Per tale motivo, ai sensi dell’articolo 16 della direttiva citata, i servizi fitosanitari sono chiamati ad attivare misure di lotta obbligatoria volte ad eradicare e/o a contenere l’insetto.
Per ulteriori informazioni su Popillia japonica è possibile consultare la scheda informativa al link: http://www.ersaf.lombardia.it/Popillia_scheda/
Per ulteriori delucidazioni circa gli interventi che verranno eseguiti è possibile scrivere alla casella di posta elettronica popillia@ersaf.lombardia.it oppure lasciare un messaggio al numero telefonico 02 67404860.
Milano, 14 aprile 2016
Comunicato del servizio fitosanitario relativo agli interventi di lotta obbligatoria contro l’insetto da quarantena Popillia japonica.
Il coleottero è stato rinvenuto per la prima volta nell’Europa continentale nell’estate del 2014, nel Parco del Ticino su entrambe le sponde, lombarda e piemontese.
Allo stadio larvale questa specie infesta i tappeti erbosi nutrendosi delle radici di piante erbacee, mentre gli adulti sono polifagi e attaccano piante spontanee, di pieno campo, ornamentali e forestali determinando defogliazioni, distruzione degli organi fiorali e danni ai frutti. Gli adulti possono alimentarsi su quasi 300 differenti specie vegetali. Tra le specie coltivate l’insetto può arrecare danni a: mais, melo, pesco, soia, vite e molte altre specie. Nel 2015 in Lombardia Popillia japonica è stata rinvenuta su Rovo, Ortica, Rosa, Vite, ricacci di Salice, Olmaria, Onagra, Luppolo, Vite selvatica, Soia e Mais anche se non sono stati finora segnalati danni significativi P. japonica rappresenta una gravissima minaccia per il sistema produttivo dell’areale in cui è stata rinvenuta e per l’intera regione.
Il Servizio fitosanitario regionale ha immediatamente messo in atto misure volte a valutare la presenza dell’insetto e ha pianificato interventi mirati alla riduzione delle popolazioni degli adulti.
Inoltre con il Decreto del 23 dicembre 2015, n 11830, pubblicato sul BURL (serie ordinaria n 1) del 5 gennaio 2016, ha individuato la seguente area delimitata per P. japonica:
– zona focolaio (area in cui è confermata la presenza dell’insetto), comprendente l’intero territorio dei comuni di: Vizzola Ticino, Lonate Pozzolo, Nosate, Castano Primo, Turbigo, Golasecca, Somma Lombardo, Ferno, Samarate, Vanzaghello, Magnago, Robecchetto con Induno e Cuggiono;
– zona tampone (territorio ricadente in un raggio di almeno 3 km oltre i confini della zona focolaio), comprendente l’intero territorio dei comuni di: Bernate Ticino, Mesero, Inveruno, Buscate, Arconate, Dairago, Busto Arsizio, Gallarate, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Arsago Seprio, Vergiate, Sesto Calende, Mornago, Besnate e Cassano Magnago;
Il Comitato Fitosanitario Nazionale nella seduta del 24 febbraio ha approvato il testo del DM “Misure d’emergenza per impedire la diffusione di Popillia japonica Newman nel territorio della Repubblica italiana”, la Conferenza permanente Stato Regioni ha provveduto a licenziare il testo il 4 marzo 2016.
Il DM è attualmente in registrazione alla Corte dei Conti per la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Il DM di lotta obbligatoria individua, in particolare all’articolo 10, le misure per ridurre la popolazione delle larve nelle aree a prato a bassa e ad alta infestazione ed introduce specifiche misure di lotta quali quelle di seguito riportate:
– in presenza di densità inferiori a 20 larve/m2: esecuzione di un trattamento con mezzo chimico o biologico, secondo le modalità e le tempistiche indicate dal Servizio fitosanitario regionale e il posizionamento di trappole per cattura massale sul perimetro del campo ogni 300-500 m, oppure il solo posizionamento di trappole per cattura massale sul perimetro del campo ogni 100 m;
– in presenza di densità da 20 a 50 larve/m2 : esecuzione di un trattamento con mezzi biologici quali nematodi, funghi o sostanze di origine naturale, oppure chimico, secondo le modalità e le
tempistiche indicate dal Servizio fitosanitario regionale e il posizionamento di trappole per cattura massale sul perimetro del campo ogni 200 m.
– in presenza di densità da 50 a 100 larve/m2: rottura o arieggiamento del cotico erboso con lavorazioni meccaniche ad una profondità di almeno 10 cm ed esecuzione di due trattamenti insetticidi secondo le modalità e le tempistiche indicate dal Servizio fitosanitario regionale e il posizionamento di trappole per cattura massale sul perimetro del campo ogni 100 m;
– in presenza di densità superiori a 100 larve/m2: oltre alle misure indicate al precedente punto, è necessario effettuare un ulteriore trattamento insetticida secondo le modalità e le tempistiche indicate dal Servizio fitosanitario regionale.
Nel rispetto di quanto previsto all’articolo 10 del DM, il Servizio fitosanitario regionale della Lombardia ha provveduto a monitorare tutti i campi condotti a prato di graminacee nella zona focolaio per individuare la consistenza della popolazione larvale e categorizzare l’area infestata in funzione delle soglie .
Complessivamente la situazione non risulta particolarmente grave, la maggior parte del territorio ricade dentro la prima soglia.
In ogni caso, al fine di ridurre il numero di larve e della potenziale popolazione di adulti che da esse deriveranno, è stato deciso di intervenire con trattamenti insetticidi a base del fungo Metarhizium anisopliae e in un solo caso con Clorpirifos granulare, prodotti per i quali è stata accolta l’ istanza di uso eccezionale ai sensi dell’art 53 del REG. UE 1107/2009. Il prodotto a base di Metarhizium anisopliae verrà interrato tramite una seminatrice da sodo appositamente modificata per migliorare l’uniformità di distribuzione dell’insetticida e ridurre al minimo l’impatto sul cotico erboso. Si provvederà inoltre al posizionamento di oltre 4.000 trappole a feromoni finalizzate alla cattura massale dell’insetto.
A partire dal mese di maggio il Servizio fitosanitario applicherà le misure fitosanitarie previste nell’area interessata. Tutti gli interventi previsti saranno a cura e spese del servizio fitosanitario.
Le aziende che hanno in conduzione gli appezzamenti interessati dalla presenza di Popillia japonica riceveranno un’ordinanza nella quale verrà richiesto di consentire agli operatori incaricati l’esecuzione degli interventi e di concludere le operazione di sfalcio del maggengo entro e non oltre la data del 1 maggio 2016. Si sottolinea che, nel caso in cui non si sarà provveduto allo sfalcio del prato, l’intervento di interramento dell’insetticida verrà comunque eseguito e nessun rimborso per eventuali riduzioni della produzione verrà corrisposto.