AREE AGRICOLE, NUCLEI RURALI E CASCINE
Come risulta dalla “sintesi dell’uso del suolo extraurbano” redatto dal comune, la superficie complessiva del territorio comunale è pari ad ha 2.368, di cui poco più di 2000 ha, sono destinati a terreno agricolo.
La SAU (superficie agricola utilizzata) è ripartita in:
- terreni a seminativo di tipo cerealicolo e foraggero (cereali, mais,)……………………ha 1.351
- terreni a risaia……………………………………………………………………………………………..ha 179
- terreni a prato………………………………………………………………………………………………ha.151
- terreni a frutteto……………………………………………………………………………………………ha 1,39
- terreni a bosco ceduo…………………………………………………………………………………….ha 43
- terreni a bosco naturale………………………………………………………………………………….ha 274
Il territorio agricolo ricopre quindi più dell’86% della superficie complessiva del territorio comunale, di cui il 68,28% è destinato alla coltivazione di seminativi di tipo cerealicolo e foraggero, l’8,77% alla coltivazione del riso ed il 7,40% a prato. La distribuzione delle risaie è concentrata nella zona Sud, verso la fraz.di Alzate.
Sono rilevabili inoltre nuclei rurali di media consistenza e di interesse storico, tipici dell’Italia settentrionale, con schema architettonico a pianta rettangolare o quadra attorno alle quali ruota l’attività agricola; in alcuni casi (Linduno e Castelletto) (allegato 08, 09 ), fuori dal complesso si trovano chiese o cappelle, che ne completano i valori architettonici, paesaggistici e culturali e che dovrebbero trovare adeguata tutela e valorizzazione, attraverso anche la creazione di percorsi didattici.
IL SISTEMA VERDE URBANO
Analisi del verde dell’abitato del comune e delle 3 frazioni, annotando punti di interesse ed eventuali proposte.
Comune di Momo – Parco giochi Giuseppe Rigotti
IL SISTEMA ACQUE
I TORRENTI
I due torrenti del comune di Momo, l’Agogna e il Terdoppio, costituiscono due corridoi ecologici di notevole valenza naturalistica per la presenza di zone poco o, addirittura per niente antropizzate, dove la biodiversità di flora e fauna è fortemente presente e va preservata.
Lungo questi due corsi d’acqua si trovano degli ecosistemi naturali tipici dei torrenti che sono costituiti dall’ambiente ripariale e dal bosco e, soprattutto lungo il Terdoppio l’azione antropica è stata piuttosto contenuta e la natura è stata libera di fare il suo corso.
La vegetazione a ridosso dell’acqua è rappresentata da Salix alba sia in forma arbustiva che arborea e, man mano che ci si allontana, da Populus nigra, Populus alba, Alnus glutinosa, Acer campestre, Fraxinus spp., Ulmus campestris, Carpinus spp. .
Queste piccole nicchie naturali si alternano comunque ad aree agricole dedicate alla pioppicoltura, ed è frequente la presenza di Robinia pseudoacacia, specie spontanea ma non autoctona, che si è ormai naturalizzata e che forma boschi misti insieme alle specie indigene appena citate.
Nei sopralluoghi effettuati lungo il tratto di alveo del torrente Agogna sono stati identificati due punti di particolare interesse naturalistico: si tratta di due lembi di bosco naturale con relativo percorso in terra battuta che permette di raggiungere le ripe del torrente.
Uno è situato in prossimità del ponte sull’Agogna di via Valsesia (vedi foto e descrizione del sito in “Torrente Agogna dal ponte di via Valsesia”). Da notare che nello spiazzo di via del Cattaneo, lasciato in evidente stato di trascuratezza con materiale di cemento e ferro abbandonato sul suolo, spiccano due esemplari monumentali di Farnia (Quercus robur), antichi residui del bosco planiziale. Lo spiazzo costituisce il punto di partenza del percorso, che si addentra nel bosco spontaneo fino ad arrivare ad un pioppeto sulla riva dell’Agogna.
L’altro luogo d’interesse si trova, risalendo il torrente, più a nord, poco sopra il campo sportivo di via San Rocco, in prossimità della piattaforma ecologica (che, a detta della giunta comunale, verrà spostata). Anche in questo caso il percorso si districa tra il bosco spontaneo.
Se si osserva il tratto di torrente compreso tra questi due luoghi appena descritti, non si può non notare la posizione centrale del “Centro sportivo di via San Rocco”, verde attrezzato per le attività sportive, che potrebbe essere il fulcro di un percorso naturalistico-sportivo (ciclo-pedonale) che, fiancheggiando il torrente, collega le due macchie di bosco spontaneo sopra descritte.
I CANALI
Esiste un sistema di numerosi corsi d’acqua (rogge e cavi) tutti variamente canalizzati e gestiti per lo più dal consorzio di irrigazione est Sesia. Si tratta di corsi d’acqua prevalentemente artificiali, la cui messa in opera ha causato la quasi totale scomparsa di siepi e filari tra i campi, determinando una forte riduzione delle strutture lineari ripariali.
I canali, oltre ad avere una funzione idraulico-agraria, svolgono anche una funzione paesaggistica, ecologica, ricreativa e storica.
Rivalutare e, se necessario, ricostituire la vegetazione dei corsi d’acqua avrebbe un impatto positivo su tutti i fronti, sia ambientali che sociali; in particolare la vegetazione ripariale:
- aumenta la biodiversità offrendo nuovi habitat sia a specie vegetali che animali;
- svolge azione migliorativa sul microclima delle coltivazioni;
- svolge una funzione paesaggistica rompendo la monotonia della monocultura;
- ha funzione ricreativa costituendo un punto di partenza per la progettazione di una rete ciclabile lungo i canali, di percorsi natura, percorsi fitness con aree di sosta attrezzate
- può avere una funzione didattica in quanto diventa un vero e proprio ecosistema in cui le specie sia vegetali che animali ritrovano un loro equilibrio di convivenza
Comune di Momo – Terdoppio
IL SISTEMA BOSCO
Nel periodo preistorico, il bosco planiziale copriva sicuramente l’intero territorio; nel corso dei secoli, l’azione antropica ha gradualmente rimosso la vegetazione boschiva per lasciar spazio prima a orti, giardini e vigneti e, in ultimo alle coltivazioni attualmente presenti.
Oggigiorno la macchia di bosco è limitata a poche aree, localizzate lungo il corso del Terdoppio, in modo più modesto lungo l’Agogna e in una porzione esterna tra l’abitato di Momo e la frazione di Castelletto. Questi piccoli lembi isolati, sono da considerare dei veri e propri reperti archeologici che testimoniano un ambiente d’altra epoca.
Il bosco planiziale è formato da specie arboree quali: Quercus robur, Carpinus spp., Alnus glutinosa, Acer campestre, Fraxinus spp., Ulmus campestris, Populus nigra, Populus alba, Salix alba.