“Relazione paesaggistica e faunistico-ambientale” di un sottovia circolare per passaggi fauna; studio congiunto del dott. agronomo Nicola Noè e del dott. Alessandro Monti, naturalista Studio Tu.Ga.
In particolare sono stati approfonditi gli aspetti del piano di calpestio del sottopasso circolare, dell’eliminazione di ristagni idrici all’interno del passaggio e agli imbocchi dello stesso, del trattamento dei suoli, della vegetazione e recinzioni d’invito, delle buone pratiche agronomiche per l’impianto di alberi e arbusti e dell’inserimento paesaggistico dell’opera nel suo complesso.
Il progetto prevede un sottopasso circolare di diametro interno di 1,6 m con uno scavo in terreni agrari per raccordare, con sponde e rampe, l’ingresso del sottopasso con il piano di campagna.
Il suolo agrario è una risorsa non rinnovabile che deve essere oggetto di cura e tutela. La buona pratica prevede di procedere alla rimozione degli strati superficiali del terreno, biologicamente più attivi e con elevato contenuto in sostanza, per un successivo riutilizzo nelle opere di sistemazione del terreno e delle opere a verde.
Come da report “Studio di fattibilità faunistico-ambientale” del dott. Alessandro Monti “la dimensione individuata del condotto di diametro 160 cm risulta un buona soluzione che garantisce, con le giuste accortezze realizzative, il passaggio potenziale di specie qualitativamente di interesse quali volpi, tassi, mustelidi, lagomorfi oltre alla piccola fauna (rettili, anfibi)”.
Per evitare ristagni idrici all’interno del condotto, con problematiche relative all’attraversamento di alcune tipologie di fauna selvatica, il manufatto deve avere una pendenza pari almeno a 1 %, con direzione di uscita dell’acqua verso imbocco Sud, dove maggiore sarà l’evaporazione e quindi la capacità di evacuazione della stessa.
È pertanto necessario porre particolare attenzione al sistema di drenaggio delle acque in prossimità degli imbocchi del passaggio.
Un aspetto importante per favorire il movimento degli animali è costituito dalla presenza e dal riconoscimento di punti visivi (alberi e boscaglia). È importante che la vegetazione sia densa da entrambi i lati dell’apertura, in modo che gli animali si sentano protetti nel percorso di avvicinamento al passaggio.
Al contrario, lo spazio antistante alle aperture del sottopasso deve essere libero da vegetazione per consentire l’ingresso di luce nel passaggio e permettere una buona osservazione dell’intorno e soprattutto del punto di uscita. Gli animali sono indotti all’attraversamento del sottopasso se hanno possibilità di vedere l’uscita. L’allineamento di alberi e arbusti in direzione dell’ingresso contribuisce a orientare gli animali fino al passaggio.