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“Censimento del Verde” – Estratto DM 10-03-2020 – Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde.

“Censimento del Verde” – Estratto DM 10-03-2020 – Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde.

a seguire un estratto del DM (DM 30-03-2020 – CAM verde urbano) che riguarda il censimento del verde.

Art. 2. Definizioni

b) servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico: integrazione e aggiornamento del censimento del verde con informazioni e dati relativi al patrimonio arboreo oggetto dell’appalto;

ALLEGATO 1

(Art. 1) – PIANO D’AZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DEI CONSUMI NEL SETTORE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

A – PREMESSA.

… Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico …

C – RACCOMANDAZIONI PER LE STAZIONI APPALTANTI.

Per garantire l’approccio strategico di medio-lungo periodo, è essenziale che le stazioni appaltanti, in particolare le amministrazioni comunali, siano in possesso e applichino concretamente strumenti di gestione del verde pubblico come il censimento del verde, il piano del verde, il regolamento del verde pubblico e privato e il bilancio arboreo che rappresentano la base per una corretta gestione sostenibile del verde urbano.

Il censimento del verde, in particolare, rappresenta lo strumento fondamentale per la corretta pianificazione di nuove aree verdi, per la programmazione del servizio di manutenzione del verde, per la progettazione degli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, e per la stima degli investimenti economici necessari al mantenimento e potenziamento della funzionalità del patrimonio verde. Tale strumento deve essere supportato dalla costituzione di una banca dati di conoscenze e informazioni (geo referenziate), senza la quale risulta difficile predisporre interventi efficaci di pianificazione e gestione del verde urbano.

Per tali motivi, l’amministrazione qualora non ne sia ancora dotata, deve prevedere la realizzazione di un censimento minimo di livello 1 (si veda la scheda B presente nel documento) prima di procedere all’affidamento del servizio di gestione e manutenzione.

Gli elementi da considerare nella progettazione e nel censimento sono riportati rispettivamente nella scheda A) e nella scheda B) contenute nel documento.

E – CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI GESTIONE E MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO.

a. Specifiche tecniche.

1. Piano di gestione e manutenzione.

L’offerente presenta il piano di gestione e manutenzione basato sul censimento dell’area oggetto dell’appalto almeno di livello 1 «anagrafica area gestita» (vedi scheda B) messo a disposizione dalla stazione appaltante, al fine di rendere le attività di manutenzione più efficaci e coerenti con le esigenze specifiche del territorio.

2 – Catasto degli alberi.

Nel caso la stazione appaltante non disponga ancora di un censimento e di una classificazione degli alberi, già previsti dalla legge n. 10/2013, per le amministrazioni comunali con popolazione superiore ai 25000 abitanti, l’offerente integra il censimento delle aree verdi «anagrafica delle aree» con le informazioni relative alle alberature (vedi livello 2 «alberature» presente nella scheda B presente alla fine del documento). A far data dal 2021, tale obbligo è esteso ai comuni con popolazione superiore ai 15000 abitanti.

Verifica: per le amministrazioni comunali superiori a 25000 abitanti e dal 2021 anche per quelle superiori ai 15000 abitanti, non ancora in possesso di un censimento di livello 2, presentazione di una dichiarazione di impegno sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa offerente ad integrare il censimento dell’area con le informazioni relative alle alberature presenti nell’area oggetto dell’appalto. Impegno contrattuale sottoposto a penale per inadempienza o ritardo nell’adempimento.

c. clausole contrattuali.

7 – Aggiornamento del censimento.

A seguito delle varie attività di manutenzione eseguite durante il servizio, l’aggiudicatario deve eseguire l’aggiornamento del censimento in possesso della stazione appaltante.

Verifica: relazione/piano di aggiornamento del censimento in cui vengono specificate le modalità e i tempi per l’esecuzione dell’aggiornamento del censimento.

d. Criteri premianti

8. Miglioramento (upgrade) del censimento.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante nel caso in cui l’offerente si impegni ad avanzare il livello di censimento posseduto dalla stazione appaltante (vedi scheda B, presente alla fine del documento, ove sono indicati i diversi livelli di approfondimento delle informazioni sullo stato delle aree verdi).

Verifica: dichiarazione di impegno nella quale vengono specificate le modalità e i tempi per l’esecuzione dell’upgrade del censimento ad un livello superiore. Deve essere prevista da parte dell’amministrazione una penale in caso di inadempienza o ritardo dell’adempienza.

 

SCHEDA A) – CONTENUTI PER LA PROGETTAZIONE DI NUOVE AREE VERDI E DI RIQUALIFICAZIONE E GESTIONE DI AREE ESISTENTI.

Elementi conoscitivi di base.

È necessario disporre di un censimento almeno di livello 1 (vedi scheda B relativa al censimento).

Piano di gestione e manutenzione delle aree verdi.

Inoltre, nella pianificazione del servizio ordinario oltre alle principali attività quali la conservazione dei tappeti erbosi, la manutenzione di siepi e arbusti, la manutenzione del patrimonio arboreo, lo sfalcio dei cigli stradali e gli interventi di diserbo, sono contemplati:

l’aggiornamento del Censimento delle aree verdi (vedi scheda B).

 

SCHEDA B) – CENSIMENTO DEL VERDE.

Il censimento è uno strumento fondamentale per la corretta pianificazione di nuove aree verdi, per la programmazione del servizio di manutenzione del verde, per la progettazione degli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, nonché per la stima degli investimenti economici necessari al mantenimento e potenziamento della funzionalità del patrimonio verde. Tale strumento deve essere supportato dalla costituzione di una banca dati di conoscenze e informazioni senza la quale risulta difficile predisporre interventi efficaci di pianificazione e gestione del verde urbano e deve tener conto di alcuni aspetti normativi ed organizzativi che riguardano i dati geografici delle pubbliche amministrazioni, la gestione del verde e delle aree ricreative e gli aspetti informativi ai quali devono dare risposta. In particolare dovrà essere implementato secondo i seguenti riferimenti:

  • decreto ministeriale 10 novembre 2011 «Regole tecniche per la definizione delle specifiche di contenuto dei database geotopografici» contenenti le specifiche di contenuto per i DB geotopografici del Catalogo dei dati territoriali, a livello nazionale. La strutturazione delle specifiche tecniche a supporto del database topografico del patrimonio verde non può prescindere dal confronto e dall’omologazione con tali specifiche;
  • la direttiva europea INSPIRE (acronimo di INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe – Infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea, istituita dalla direttiva comunitaria 2007/2/CE approvata dal Consiglio dei ministri nel gennaio 2010) che definisce le regole per la gestione dei dati geografici e la condivisione dell’informazione territoriale raccolta e gestita a differenti livelli. Tali principi prevedono che:
  • il «dato deve essere gestito dove nasce» perché solo in questo modo si garantisce la sua qualità;
  • deve essere possibile combinare i dati provenienti da diverse fonti e condividerli tra più utenti ed applicazioni;
  • i dati geografici devono essere accessibili, facili da comprendere ed interpretare, utilizzando strumenti di visualizzazione semplici ed intuitivi;
  • la legge n. 10/2013: «Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani» in particolare per quanto riguarda l’obbligo per i comuni superiori ai 15.000 abitanti di dotarsi di un catasto alberi e per l’obbligo delle amministrazioni a fine mandato di produrre un bilancio del verde che dimostri l’impatto dell’amministrazione sul verde pubblico (numero di alberi piantumati ed abbattuti, consistenza e stato delle aree verdi, ecc.);
  • rilevazione annuale dell’ISTAT per tutti i capoluoghi di provincia «Dati ambientali nelle città», che richiede una statistica delle aree a verde classificate in base a tipologie definite;
  • norma UNI EN 1176-1:2018, attrezzature e superfici per aree da gioco – la norma specifica requisiti generali di sicurezza per attrezzature e superfici per aree da gioco pubbliche installate in modo permanente;
  • linee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblici (2015) – Associazione direttori e tecnici pubblici giardini.

Il censimento da realizzare dovrà avere diversi livelli di approfondimento, a seconda delle funzionalità che sono richieste e del tipo di appalto. La classificazione ha lo scopo uniformare i livelli di conoscenza delle diverse stazioni appaltanti presenti sul territorio nazionale e permetterne il loro approfondimento, mirato al miglioramento della gestione del territorio e della qualità del verde.

Come previsto dalle specifiche tecniche presenti nella scheda relativa all’affidamento del servizio di gestione e manutenzione del verde, l’amministrazione qualora non ne sia ancora dotata, deve prevedere la realizzazione di un censimento minimo (di livello 1, più avanti saranno descritti nel dettaglio i 3 livelli previsti) prima di procedere all’affidamento del servizio di gestione e manutenzione.

Il primo livello comprende un’anagrafica delle aree verdi, dalla quale sia chiaro quali sono le aree gestite ed oggetto dell’appalto, sia in termini di descrizione e classificazione, che in termini geografici (confine tra area pubblica gestita ed aree private).

Il secondo livello prevede invece l’individuazione all’interno delle aree verdi della posizione e delle caratteristiche delle alberature, in modo da permetterne un monitoraggio efficace ed attento. Allo stesso modo è opportuno in questo secondo livello rilevare gli attrezzi ludici e quelli sportivi all’interno delle aree gestite, anch’essi oggetto di ispezioni periodiche per garantire la sicurezza per i fruitori.

Infine un terzo livello prevede un censimento completo di tutti gli elementi del verde, per gestire tutti i tipi di lavorazioni e segnalazioni riguardanti le aree verdi e quindi permettere il monitoraggio di appalti complessi quali global service.

Di seguito sono riportate nel dettaglio le caratteristiche di ciascun livello informativo.

 

 Livello 1 – Censimento obbligatorio per tutti i comuni: anagrafica aree gestite.

Il livello minimo di censimento è un’anagrafica delle aree gestite con il perimetro delle stesse. Questo livello permette di sapere quante e quali superfici sono di competenza dell’ente appaltatore. L’elenco dovrà avere un contenuto informativo minimo consistente in:

  • codice area: un codice alfanumerico che individui univocamente ciascuna località gestita;
  • nome area: un nome che caratterizzi l’area e che sia comprensibile e univocamente individuabile per tutti gli attori coinvolti nella gestione (per esempio Scuola Pascoli, Parco Marconi, rotonda tra via Piave e via Petrarca, viale Stazione, ecc.);
  • classificazione area: una classificazione in base alla destinazione d’uso della tipologia di verde dell’area. Per questa classificazione si può fare riferimento alle linee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblici dell’Associazione italiana direttori e tecnici pubblici giardini, o alle «Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile»;
  • classificazione ISTAT: La «Rilevazione dati ambientali nelle città», effettuata annualmente dall’Istat, raccoglie informazioni ambientali relative ai comuni capoluogo di tutte le province italiane e delle città metropolitane. I dati e l’informazione statistica, hanno l’obiettivo di fornire un quadro informativo a supporto del monitoraggio dello stato dell’ambiente urbano e delle attività poste in essere dalle amministrazioni per assicurare la buona qualità dell’ambiente nelle città. Per le istruzioni sulla classificazione si rimanda all’apposita documentazione dell’ISTAT;
  • intensità di fruizione: come previsto anche dalle linee guida dell’Associazione direttori e tecnici pubblici giardini, è opportuno prevedere in questa fase anche una classificazione delle aree gestite in funzione dell’intensità di fruizione. Questo permetterà quando si passa alla seconda o terza fase del censimento di lavorare per priorità, in funzione di quanto le aree sono effettivamente fruite;
  • data inizio gestione: ai fini di costituire una banca dati storica, che permetta anche di analizzare l’evoluzione delle aree gestite da un anno all’altro (anche in funzione del bilancio verde previsto nell’ambito della legge n. 10/2013) è opportuno indicare anche la data di inizio gestione;
  • data fine gestione: data nella quale la gestione dell’area da parte del comune è terminata (per esempio in caso di riqualificazione dell’area);
  • perimetro: rappresenta su mappa l’area gestita. La somma delle aree censite darà la superficie totale del verde di un comune. Inoltre il perimetro preciso consentirà ad ogni portatore di interesse, della stazione appaltante o dell’appaltatore, di sapere esattamente fin dove arrivano le aree gestite. Bisogna però distinguere tra due tipi di aree:
  • perimetro reale: le aree come parchi, rotonde, aree sportive, aree ricreative, ecc., dove viene rilevato il perimetro dell’area stessa e dove tutta la superficie che ricade all’interno del perimetro è gestita;
  • perimetro fittizio: le aree stradali, dove la superficie gestita riguarda solo le alberature ed i relativi tornelli ed eventualmente in ambito extraurbano i cigli stradali. Per questa seconda tipologia è complesso rilevare solo l’area gestita, in quanto spesso costituita dai soli tornelli in prossimità della base del tronco delle piante. Pertanto è ammesso rilevare tutta l’area stradale sulla quale incidono le alberature, avendo l’accortezza di classificarla come «area fittizia» in modo che non falsi le statistiche sulle aree complessive gestite;
  • rilevatore: operatore che ha effettuato il rilievo;
  • data rilievo: data del rilievo.

 

 Livello 2 – Censimento obbligatorio sin da subito per i comuni superiori ai 25000 abitanti e, a partire dal 2021, per i comuni superiori ai 15.000 abitanti: alberi.

Per i comuni superiori ai 25000 abitanti e, a partire dal 2021, ai 15.000 abitanti, come previsto dalla legge n. 10/2013, è opportuno censire anche le alberature. Sebbene la legge n. 10/2013 parli solo delle alberature, sarebbe comunque opportuno estendere il censimento anche agli attrezzi ludici e sportivi, in quanto anche questi, come le alberature, richiedono un monitoraggio continuo, che ne certifichi la conformità alle norme UNI EN specifiche. In questo documento vengono trattati comunque solo i livelli obbligatori e quindi le alberature. Per quanto riguarda gli attrezzi ludici si rimanda al livello 3 (censimento completo del verde urbano).

Per il censimento delle alberature molte amministrazioni hanno già provveduto a censire e documentare le singole piante. Pertanto in questo documento si fa riferimento ad un contenuto informativo minimo che questi censimenti devono contenere. Sarà poi cura di ogni amministrazione integrare queste informazioni con i risultati delle analisi periodiche della stabilità o con le informazioni relative agli interventi di manutenzione sulle piante.

Catasto alberi.

Il catasto delle alberature è strettamente legato all’anagrafica delle località: le alberature di proprietà pubblica devono ricadere all’interno delle aree gestite e censite di cui al livello 1. Per ciascuna pianta vanno rilevate le seguenti informazioni minime, alle quali possono essere associate ulteriori informazioni a discrezione dell’amministrazione.

Nella seguente lista le informazioni facoltative sono specificate. Tutti gli altri campi sono da ritenersi obbligatori:

  • codice pianta: una numerazione univoca delle piante (può essere univoca per tutto il comune o univoca all’interno di ciascuna località, in modo che la combinazione codice area e codice pianta sia univoca);
  • codice area: codice della località nella quale si trova la pianta (vedi livello 1);
  • posizione geografica: coordinate cartografiche della pianta, nello stesso sistema di riferimento dei perimetri dell’area, in modo che le piante ricadano all’interno di una area gestita;
  • data inizio: ai fini di costituire una banca dati storica, che permetta anche di analizzare l’evoluzione del patrimonio arboreo da un anno all’altro (anche per rispondere alle esigenze del bilancio verde previsto a fine legislatura per gli amministratori dei comuni superiori a 15.000 abitanti nell’ambito della legge n. 10/2013);
  • data fine gestione: data nella quale la pianta viene abbattuta;
  • specie: nome scientifico della pianta;
  • nome comune: nome comune della pianta (facoltativo);
  • diametro tronco (espresso in cm): rilevato il diametro della pianta ad un’altezza di 1,30 m;
  • altezza della pianta: stima o misura dell’altezza della pianta in metri;
  • diametro chioma: diametro della chioma in metri (facoltativo);
  • fase sviluppo: nuovo impianto, pianta giovane, adulta, senescente;
  • protezione: eventuale stato di protezione della pianta (albero monumentale o pianta di particolare interesse);
  • rilevatore: operatore che ha effettuato il rilievo;
  • data rilievo: data del rilievo.

A queste informazioni andranno poi associate informazioni accessorie sullo stato della pianta in un particolare momento (altezza del fusto da terra alla prima impalcatura della chioma) analisi di stabilità speditive, visive o strumentali), o eventuali interventi passati, o pianificati in futuro.

 

Livello 3 – Censimento di tutti gli elementi del verde pubblico.

Per una gestione efficace di tutti gli elementi del verde, una completa tracciabilità delle attività svolte, dei costi sostenuti, di eventuali non conformità rilevate, per una governance attenta alla sicurezza e alla qualità e per una valorizzazione dei servizi ecosistemici, si raccomanda di realizzare un censimento completo di tutti gli elementi del verde.

L’organizzazione delle attività di manutenzione del verde e i relativi costi sono legati alle caratteristiche degli specifici oggetti lavorati e dalla loro quantificazione. Ad esempio, lo sfalcio di un prato è realizzato con macchinari diversi a seconda che si trovi «in scarpata», «in area sportiva» o «in sede tranviaria»: a questa lavorazione corrispondono aspetti organizzativi e costi diversi, che verranno applicati ai metri quadrati di superficie falciata. È quindi fondamentale classificare fin da subito in maniera corretta le diverse tipologie di prati, pavimentazioni, recinzioni, arredo urbano, ecc., in funzione delle lavorazioni a cui sono sottoposti.

Il «Modello dati per il censimento del verde urbano» è stato sviluppato tenendo conto da un lato delle esigenze manutentive del verde urbano, dall’altra del contesto normativo nazionale ed internazionale in cui si colloca, in particolare per quanto riguarda la compatibilità con le banche dati territoriali a livello locale, nazionale ed internazionale.

Il modello dati tiene conto sia della strutturazione logica della banca dati, che della codifica dei vari elementi del verde, che delle modalità di rilievo. Ad integrazione è anche stato realizzato un glossario, che identifica per ogni tipologia di elemento verde le modalità di rilievo e di classificazione, rappresentando di fatto un capitolato tecnico per incarichi di realizzazione della banca dati. Per una descrizione completa del modello dati, delle codifiche, delle modalità di rilevo e gestione, si rimanda al documento specifico.

 

Il Catasto digitale del Verde

 

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